Premafin, Unicredit verso cda straordinario per l'ok |
Potrebbe arrivare in tempi brevi l'ok di Unicredit a partecipare alla ricapitalizzazione di Premafin e FonSai, accanto a Credit Suisse. Ieri l'ad di Piazza Cordusio, Federico Ghizzoni, ha confermato che la banca sta studiando il dossier: «Non posso fare anticipazioni, stiamo valutando».
Secondo alcune fonti il presidente Dieter Rampl potrebbe convocare un cda straordinario per accelerare l'ok da parte della banca (di cui Salvatore Ligresti è parte correlata in quanto membro del cda, oltre che azionista e debitore sia a livello di Premafin sia con le scatole a monte, a cominciare da Sinergia Holding) a prendere parte al consorzio di garanzia da 250 milioni di Premafin (garantiti solo per 115 milioni da Groupama grazie al patto di sindacato con la famiglia Ligresti) e a quello da 460 milioni di Fondiaria-Sai.
La modifica dell'impianto originario dell'accordo Ligresti-Groupama, con il prezzo dell'aumento Premafin non più a 1,1 euro ma da decidere sulla base del mercato, ha reso più facile per Unicredit partecipare a un consorzio per coprire l'inoptato.
La banca infatti potrebbe trovarsi a versare fondi a un suo stesso debitore. Tutta l'operazione resta comunque sub judice: partirà solo se Consob non ravviserà un controllo congiunto LigrestiGroupama su Premafin. Se invece scattasse l'opa obbligatoria su Premafin e Fonsai, e forse pure sulla controllata Milano Assicurazioni, tutto il piano salterebbe. Ieri il mercato ha punito Fonsai, -3,40% a 6,11 euro, e Premafin, -1,89% a 0,83 euro. Gli analisti hanno fattoi primi conti degli effetti dell'aumento, strutturato in modo che Ligresti resti al 34% come pattuito originariamente con Groupama.
Secondo Equita Sim, advisor finanziario di Premafin, «ipotizzando uno sconto del 30% e un cash out pari a 100 milioni, Premafin si troverebbe a controllare circa il 35% di Fondiaria Sai» dall'attuale 46%. Secondo Banca Leonardo, Fonsai vedrebbe incrementare il proprio solvency ratio dal 109% al 130%». Ai prezzi attuali, il target price indicato da Leonardo scenderebbe da 8,1 a 7,2 euro; se avvenisse a sconto del 30%, il target passerebbe a 6,3 euro.
(da Milano Finanza, Premafin, Unicredit verso cda straordinario per l'ok)